Negli ultimi mesi, si sono affacciate al centro della scena diverse novità per gli appassionati di tv. Molte di queste, e la cosa non sorprende, riguardano il digitale terrestre. Alla base di tutto c’è l’introduzione di implementazioni che permettono agli utenti di vedere i propri programmi preferiti con un livello di qualità che, solo fino a poco tempo fa, era impensabile. Tutto questo, però, ha un rovescio della medaglia. Lo spartiacque recente più importante è arrivato lo scorso 28 agosto, con l’introduzione, nel nostro Paese, del digitale terrestre DVB-T2.
Moltissimi utenti si sono trovati, dalla sopra citata data in poi, a dover procedere all’adeguamento dei propri apparecchi televisivi per avere la certezza di continuare a ricevere i loro programmi preferiti. La tecnologia cambia ed è necessario stare sempre sul pezzo ma anche ricordare che, nonostante le innovazioni, esistono dei canali che, a breve, non sarà più possibile vedere sul digitale terrestre, causa migrazione su altre piattaforme. Vediamone alcuni nelle prossime righe.
Gli effetti del passaggio al digitale terrestre di nuova generazione
Con il passaggio, in Italia, dallo standard DVB-T al DVB-T2 per quanto riguarda il digitale terrestre, è stato possibile apprezzare numerosi vantaggi. Tra i principali è possibile menzionare l’ottimizzazione dello spettro delle frequenze televisive, che ha avuto come diretta conseguenza un notevole miglioramento qualitativo dell’output audio e video dei vari programmi. Con questa implementazione, si è aperto un nuovo fronte di massima importanza per l’evoluzione tecnologica del Paese.
Stiamo parlando della necessità, dettata dallo scopo di diffondere in maniera strategica il 5G, di lasciare libere specifiche frequenze, costringendo, di fatto, le emittenti televisive ad esse legate a procedere a una massiva organizzazione del loro lavoro e della loro struttura interna. Si tratta soprattutto di piccoli canali che, seguiti da un pubblico di nicchia, hanno optato per lo spostamento sul satellite o su piattaforme online.
I canali che spariranno dal digitale terrestre
Ecco un elenco di alcune tipologie di canali che, con l’introduzione in Italia del digitale terrestre di nuova generazione, che ha migliorato tantissimo gli standard di compressione dei video, aumentando, di fatto, l’offerta a disposizione degli utenti, andranno via via a sparire e a spostarsi verso altri contesti di fruizione del contenuto televisivo (gran buona notizia per gli appassionati, che potranno comunque continuare a vederli):
- Emittenti che si dedicano all’informazione a carattere regionale.
- Canali di tema musicale, caso in cui, più che verso l’arrivo del digitale terrestre di ultima generazione, è opportuno “puntare il dito” su soluzioni come lo streaming, che hanno concretamente ridotto drasticamente con un vero e proprio colpo di mano la necessità di canali musicali televisivi verticali.
- Canali per l’infanzia, che si spostano sempre di più sulle piattaforme online – Disney+, giusto per citare un esempio, anche per dare modo ai genitori di selezionare con più accuratezza i contenuti da proporre ai figli.
Davanti all’implementazione del digitale terrestre di nuova generazione, molti telespettatori sono rimasti spiazzati. Se si considera l’assegnazione delle frequenze 5G e la possibile sparizione di numerosi canali, è naturale che in molti si chiedano come non perdere i propri momenti di intrattenimento preferiti. Come già accennato più volte, c’è una soluzione a tutto questo.
Al giorno d’oggi, abbiamo dalla nostra parte una marea di strumenti e piattaforme che consentono di vedere i propri progammi del cuore. Ribadiamo che molti canali non più adeguati al digitale terrestre stanno letteralmente migrando verso opzioni come le piattaforme web. Basta quindi un po’ di spirito di adattamento, oggi più che mai prezioso in un mondo che corre a velocità supersonica, per continuare a godere delle poprie trasmissioni preferite.